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Incentivi, bonus e agevolazioni. Districarsi (più o meno) tra manovre e manovrine

Incentivi, bonus e agevolazioni. Districarsi (più o meno) tra manovre e manovrine

In Italia è possibile, ormai da una decina di anni, avvalersi di agevolazioni fiscali che variano in percentuale per svariate iniziative, come elencato dal sito dell’Agenzia delle Entrate https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/schede/agevolazioni

I più importanti e cospicui contributi sono quelli per ristrutturare la casa, migliorare l’impiantistica, gli infissi ecc. e questo in forza di leggi che mirano a migliorare il rendimento energetico per un risparmio delle risorse del nostro pianeta e per il rispetto dell’ecosistema, limitando l’inquinamento e il consumo dei combustibili fossili, orientando i cittadini verso una conversione all’uso delle energie rinnovabili.

Si parla di “agevolazioni fiscali”, non di sconti o vantaggi economici immediati; questo significa che il risparmio lo si avrà in termini  di detrazione di imposta. In parole povere, lo Stato permette di scalare dalle imposte (in maniera specifica dall’Irpef) una quota annua, per un certo periodo di anni.

A conti fatti  si tratta sicuramente di un vantaggio, ma non per tutti. Mi è capitato, ad esempio, il caso della pensionata che, dovendo cambiare la caldaia, si è fatta convincere ed ha deciso di accedere al bonus del 50%. L’idraulico ha svolto il suo lavoro, si è scelta una caldaia costosa di ultimissima generazione ed è intervenuto un ingegnere per i calcoli di legge; tutto è stato pagato con bonifico bancario e la signora S. ha atteso il momento in cui sarebbe rientrata di almeno la metà dei suoi sudati risparmi serviti all’operazione. Il problema è sorto quando alla signora S. è stato detto che, non avendo introiti oltre alla pensione e pagando quindi una misera somma annua di IRPEF, le ci sarebbero voluti molti anni per rientrare della metà di quanto pagato.

Una soluzione sarebbe stata quella di far accollare il credito di imposta alla ditta, o al fornitore, ma la signora non era stata ragguagliata su questa possibilità e quindi l’operazione si è rivelata controproducente.

Altre significative agevolazioni sono state introdotte negli anni. Tra queste, per esempio, la possibilità di pagare l’Iva in misura ridotta e quella di portare in detrazione gli interessi passivi pagati sui mutui stipulati per ristrutturare l’abitazione principale. E ancora, le detrazioni per l’acquisto di immobili a uso abitativo facenti parte di edifici interamente ristrutturati e quelle per la realizzazione o l’acquisto di posti auto.

L’ultima di queste iniziative, già sperimentata nelle aree terremotate dell’Abruzzo, è il bonus del 110%. Ma perché 110 e non 100?

di seguito l’analisi di https://ambiente.tiscali.it/greeneconomy/articoli/ecobonus11-si-perdefinoal20-00001/

Il bonus 110% riconosce il 10% in più del totale della spesa

Il testo del decreto lascia intendere che vi sia un rimborso diretto, ma non è esattamente così. Sappiamo che il contribuente recupera in 5 anni portandola in detrazione la spesa fatta più la percentuale extra: in pratica chi fa questi lavori trainanti potrebbe recuperare nella dichiarazione dei redditi, avendo la capienza fiscale corrispondente, il 110% della spesa dei lavori.

I 110% si recupera in 5 anni

Prima ipotesi: chi esegue i lavori recupera la spesa in 5 anni portando in detrazione il 110%. Non si ha un rimborso immediato. I lavori sono gratis ma, di fatto, bisognerà pagarli e poi, scalando in 5 rate annuali dall’importo dovuto per le tasse, recuperare fino al 110%.

Conviene a chi ha liquidità da anticipare

Può optare per questa soluzione, chi ha sufficienza capienza fiscale (escluso quindi chi è nella no tax area o in qualche regime fiscale agevolato per cui paga poche tasse e, quindi, non riuscirebbe ad usufruire di tutto lo sconto Irpef che gli spetterebbe) e possiede, al contempo, liquidità da anticipare per l’avvio dei lavori.

L’altra ipotesi è la cessione del credito:

– alla ditta che esegue i lavori (che applicherà uno sconto in fattura immediato quindi lavori gratis);
– alle banche
– ad altri intermediari finanziari.

Optando per questa soluzione il committente avrà i lavori gratis ma non bisogna aspettarsi che venga accreditato e riconosciuto il 10% extra. (Con lo sconto in fattura, quindi, si ha diritto al bonus 100%).


Quali sono i lavori che rientrano nel bonus, o meglio, superbonus? Tutti quei lavori che permettono un miglioramento di efficienza energetica di almeno due classi con particolare attenzione ad infissi e cappotto termico al fabbricato, all’istallazione di una pompa di calore o alla realizzazione di impianti fotovoltaici. Qui la scheda specifica dell’Agenzia delle Entrate

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/superbonus-110%25#:~:text=Il%20Superbonus%20%C3%A8%20un’agevolazione,impianti%20fotovoltaici%20o%20delle%20infrastrutture

Ma a che punto siamo? è possibile già  usufruire di questo bonus? e chi si potrà accollare un credito di imposta così notevole? sicuramente non i proprietari, a meno che non compilino denunce dei redditi milionarie, e nemmeno singoli professionisti/ditte/fornitori nella categoria dei medi-piccoli imprenditori, che non potrebbero sostenere costi e spese in attesa di una detrazione fiscale. E le banche? sono disposte ad accollarsi il credito? Alcune banche si sono già messe al lavoro stilando un semplice vademecum che possa orientare il cliente sulla strada giusta,  https://www.intesasanpaolo.com/it/common/landing/iniziativa-ecobonus-110-per-cento.html

https://www.ubibanca.com/it/magazine/cessione-del-credito-e-ecobonus-110-cosa-c-da-sapere?id=4088080265492&type=UBIContent_C

Quello che è certo è che l’iniziativa prevede comunque la creazione di partnership tra professionisti, imprese e istituti di credito che possa snellire più possibile la procedura limitando, di fatto, le spese.

Tramite lettere di presentazione, ci sono Startup che già si propongono a vari amministratori di condomini per gestire in toto, dalla progettazione alla consegna, tutti i lavori per la riqualificazione energetica prevista per accedere al superbonus del 110%

La creazione di  Startup è stata stimolata dal Ministero dello Sviluppo Economico che, con il progetto Smart and Start ha di fatto promosso questo nuovo tipo di imprenditoria con un progetto ” finalizzato a promuovere, su tutto il territorio nazionale, le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.” https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/smart-start

Quello che è certo, è che il sistema entrerà a pieno regime, ne potrà godere anche il mercato immobiliare che potrà vedere, nella speranza di una ristrutturazione a costo zero, la ricerca di immobili da ristrutturare, in questo momento difficili da vendere a causa delle tantissime normative e delle eccessive spese da sostenere.

Silvia Valentini

 

 

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